La meravigliosa gara



Sei anni fa, dopo aver pubblicato tre volumi sull’atletica leggera del passato, ebbi modo di relazionarmi con Vanni Loriga, decano dei giornalisti sportivi italiani. Mi fece dono di alcuni “pezzi”, alcuni inediti, su personaggi, nati in Sardegna, che avevano fatto la storia dell’atletica non solo isolana ma anche di quella nazionale; nelle intenzioni comuni avrebbero dovuto trovar posto in un progetto integrativo alle prime pubblicazioni. Dopo la sua recente scomparsa, mi sento in dovere di condividerli in questo spazio (nda: prossimamente altri ricordi su Tonino Siddi e su Franco Sar)
In occasione delle Olimpiadi Romane, particolarmente intrigato ed affascinato non solo dall’avvincente lotta per la vittoria da parte di Rafer Johnson e Yang Chuan Kwang, di nazionalità diversa da tempo compagni di allenamento, ma anche orgoglioso della straordinaria prestazione del conterraneo Franco Sar, di origini friulane, nato e cresciuto ad Arborea, Vanni Loriga racconta così …

 La meravigliosa gara

Siamo allo stadio Olimpico di Roma dalle ore nove del 5 settembre 1960 sino alle 22.30 del giorno successivo. Siamo testimoni e partecipi del più grande spettacolo del mondo, una sorta di psico-dramma che ha tutti gli ingredienti per avvincere attori e spettatori.

Ogni grande vicenda necessita di due antagonisti degni l’uno dell’altro. Debbono essere valorosi, combattivi, equivalenti. Il tutto deve svolgersi in un teatro degno di ospitarli. Ricordo che l’etimologia della parola “teatro” è chiara: posto (tron,suffisso locativo) per spettacolo (thèa).  Serve un pubblico eccezionale che faccia da coro. Possono accrescere la tensione condizioni atmosferiche proibitive. Nulla di questo manca.

I due eroi rappresentano il massimo desiderabile. Si chiamano Rafer Johnson e Yang Chuan-Kwang. Il primo è un afro-americano statunitense; il secondo un cinese di Taiwan. Entrambi frequentano ’UCLA di Los Angeles. Johnson è primatista del mondo con punti 8683; Yang lo tallona con 8426: personali ottenuti ad Eugene nella stessa gara, due mesi prima dei Giochi.

Il “teatro” è lo Stadio Olimpico di Roma, stracolmo di appassionati anche al mattino ed in tarda serata, quando si disputano le gare conclusive delle due giornate. Tutti sono avvinti da una lotta infinita, dalla sfida imperterrita contro i limiti della fatica. (“La fatica dei decatleti è improba, per loro non esiste orario. Si può dire che sono impegnati in qualsiasi ora del giorno e della notte. Andiamo a pranzo e li vediamo in gara; ritorniamo e sono ancora lì che saltano …” scrivono i giornalisti).

Gara durissima resa quasi impossibile quando ed improvvisamente l’afa e la calura romana cedono il passo a freddo, vento, pioggia battente. Bufera su pista e pedane allagate.

 


I due grandi antagonisti al termine della prima giornata sono divisi da 55 punti: conduce l’americano che peraltro è stato più bravo del cinese in una sola gara, quella di lancio del peso. Nella tornata conclusiva prevale solo nel disco e nel giavellotto. Ha ancora il leggero vantaggio di 67 punti quando s’inizia l’ultima prova, quella dei 1500 metri. Quei 67 punti corrispondono ad una differenza di circa dieci secondi … Si è gareggiato con il sole e sotto la pioggia, con il caldo e l’umidità, e tutto si risolverà in un pugno di secondi … Corrono nella notte squarciata dalla fredda luce dei riflettori e illuminata dalle fiammelle che il pubblico a mano a mano accende dando fuoco ai programmi gara, una sorta di simbolico arco di trionfo che saluta l’arrivo dei due quasi appaiati sul traguardo, poco più di un secondo a favore del cinese …

Il pubblico, affascinato dalla tensione sfibrante, scandisce in coro: “Date l’oro a tutti e due!”

 

 


 Ovviamente non è possibile. Con un vantaggio di 58 punti si afferma Johnson che si appoggia sulla spalla dell’avversario e giura a se stesso ed al mondo: “Never again ! Mai più!”

Lo stupendo momento di un abbraccio che ha fatto la storia dello sport è eternato da una famosissima foto e soprattutto ricordato, con parole di toccante commozione, da Franco Sar che rievoca: “Quello è stato per tutti noi un momento di assoluta ed insuperabile gioia. Ho ammirato due campioni che si sono dati strenua battaglia; di due amici che per circa quaranta ore non si sono scambiati uno sguardo, che si sono sfidati senza pietà e che alla fine si sono riconosciuti nell’istante della massima fatica. Questo è lo sport: passione, dolore, lotta senza perdere l’amore per la vita e per gli altri uomini”.

 

Con la solita modestia che lo contraddistingue, Franco Sar omette di ricordare che si classifica al sesto posto, con un nuovo personale di 7195, migliorandosi nell’alto, nei 400, nei 110 hs, nel disco, nel giavellotto e nei 1500, pareggiando i suoi limiti nell’asta e nei 100.

Il suo momento magico si verifica all’inizio della seconda giornata, quando dopo sette gare è balzato al quarto posto in classifica,

Alfredo Berra, detto il “Profeta” ed a quei tempi mio predecessore nella rubrica di atletica al Corriere dello Sport (che ho coperto per 25 anni, dal 1967 al 1992), scrive:

“Non sapevamo nemmeno noi italiani che, dopo i tre colossi Johnson, Yang e Kuznyetsov, un decatleta azzurro potesse essere quarto al mondo. Franco Sar è l’atleta di cui si parla. Un uomo che in questa olimpiade sta ottenendo dei risultati veramente sbalorditivi. Il ventisettenne operaio sardo malgrado sforzi, sacrifici rinunce possibili solo ad un autentico dilettante innamorato del suo sport non potrà salire sul podio del vincitore … ma meriterebbe di essere collocato dopo Berruti nella scala dei valori dei nostri atleti. Dobbiamo chiederci: <Ma chi avrebbe mai osato sperare tanto?> ”

 

Per chiudere il commento sui Giochi di Roma riassumiamo il decathlon di Franco Sar.

 

 

specialità

risultato

Punteggio parziale

Classifica parziale

1

100 metri

11”4

768

16°

2

Lungo

6.69

1468

18°

3

Peso

13.89

2219

14°

4

Alto

1.80

2989

13°

5

400 metri

51”3

3740

12°

6

110 metri hs

14”7

4634

7

Disco

49.58

5569

8

Asta

3.80

6214

9

Giavellotto

55.74

6855

10

1500 metri

4’49”2

7195

 




 

 


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