Adriano Loddo. Atleta sardo da non dimenticare

 


Le prime apparizioni di Adriano Loddo risalgono al 1954; veste la maglia verde dell’Amsicora per altri tre anni; fino alla stagione 1957, dopo di che si arruola nelle Fiamme Oro di Padova. Due anni di attività con la società militare e nel 1960 il ritorno all’ Amsicora; due stagioni da atleta, per poi diventare allenatore nella stessa società.

Scorrendo il percorso atletico di Adriano Loddo, si può rilevare che le stagioni del 1957 e del 1960, entrambe praticate a favore della società cagliaritana, sono le più esaltanti per la qualità delle prestazioni. Il periodo passato nel gruppo sportivo delle Fiamme Oro, contrassegnato da risultati inferiori alle suddette stagioni, si rivela poco significativo agli effetti della crescita atletica. 

 I passaggi più importanti della carriera.

Nel 1955

Adriano Loddo si mette in rilievo soprattutto nelle gare scolastiche, meritandosi la convocazione ai Centri estivi, allora in voga, per gli atleti-studenti; si esalta in modo particolare nel giro di pista, ritoccando il primato sardo con 49”7.


Le immagini (archivio Alessandro Del Zompo) si riferiscono al raduno estivo svolto ad Aosta nel 1955.  Sopra Adriano Loddo in prima corsia in una gara sui 400 metri; sotto una partenza bruciante di Adriano Loddo

Nel 1956

L’atleta cagliaritano incrementa la velocità di base correndo i 100 metri in 11”1.

Ai Campionati Italiani assoluti sfodera in batteria un 49”3 nei 400 metri, nuovo primato sardo; il 49”7 ottenuto nella semifinale non gli consente l’accesso alla finale.

 

  Adriano Loddo in ultima corsia regola sul traguardo Careddu, Defraia, Cesaracciu e Collu (Campionati sardi 1957)

Nel 1957

L’apertura dell’attività su pista presenta un Loddo in una forma perfetta. Le volate sui 100 e 200 metri, coronate dai nuovi primati sardi, impressionano il gionalista Angelo Carrus “… cosa si può dire di questo magnifico atleta? Che ha venti anni e un brillante avvenire davanti a sé ..”

Alla finalissima dei societari, che si svolgono a Milano, al cospetto di avversari titolati l’amsicorino si esalta sia nei 200 sia nei 400 metri, stabilendo il  pimato sardo in tutte e due le specialità e in virtù del secondo posto assoluto nella seconda distanza si merita la convocazione per il Meeting internazionale delle “Sei nazioni”.

Entrato nel giro dell’atletica che conta, viene invitato nei meeting più importanti. Matura esperienza utile per esprimersi al massimo e così alla Notturna di Milano compie il suo capolavoro terminando il giro di pista in 47”9: un risultato di straordinario valore.

Il finale di stagione lo vede protagonista ai Campionati Italiani assoluti. Senza  impegnarsi più di tanto conquista il titolo di campione italiano sui 400 metri.

Nel 1958 – 1959. Col passaggio alle Fiamme Oro Padova non avviene l’auspicato salto di qualità. Anzi rispetto al passato le prestazioni sono inferiori; agli assoluti rimedia solo un onorevole sesto posto con 49”9. Per contro le frazioni nelle staffette sono superlative e decisive per la conquista dei titoli italiani.

 

Nel 1960

Nell’anno olimpico si ripresenta in ottima condizione. Già dalle gare primaverili recupera in ambito nazionale quelle posizioni che aveva perduto nel periodo dell’arruolamento militare.

Non gli sfugge il titolo italiano universitario. Nel corso della stagione colleziona  una serie di prestazioni di assoluto valore fino al 47”6, crono che vale il primato sardo della specialità.

Tutto gira alla perfezione per la convocazione  alle Olimpiadi, ma succede che … ce lo racconta il giornalista Carlo Alberto Melis su L’Unione Sarda … Adriano Loddo era al top e fu chiamato per l’Olimpiade di Roma. Partì come riserva della 4x400, ma due giorni prima della gara si seppe che sarebbe stato tra i quattro in gara. Poi successe qualcosa, forse si irrigidì, non accettando un cambio di posizione, fatto sta che il 7 settembre lui non era in pista. Deluso, a 24 anni abbandonò l’agonismo e divenne un formidabile allenatore…


 

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