Tonino Siddi nei ricordi di Vanni Loriga
“Pochissimi atleti di ieri e di oggi si sono segnalati per l’impegno multiforme come Tonino Siddi, grandissimo campione di atletica nativo di Sassari” Si esprime così il giornalista Roberto Quercetani, un’eminenza della statistica dell’atletica leggera mondiale“ … Nel biennio d’oro 1948-49 si classificò fra i 10 migliori italiani in ben 7 specialità. Potenza e generosità lo portavano a dare tutto sé stesso in un gran numero di gare …. Sarebbe stato più grande se avesse saputo incanalare le sue energie verso il raggiungimento di un obiettivo ben preciso…. Fu capolista europeo dei 400 metri nel 1948 e nel 1949 … Partecipò a due Olimpiadi, vincendo il bronzo nella staffetta 4 x 100 metri a Londra nel 1948. Forse il suo talento si sarebbe potuto meglio esprimere nei 400 metri ostacoli, affrontati purtroppo in poche occasioni e solo a fine stagione …”
Riassumo i titoli di una carriera atletica purtroppo penalizzata dagli eventi bellici della seconda guerra mondiale.
· 1942 Campione laziale 400 (Bruno Mussolini - Roma)
· 1945 Vice campione italiano 400 (Ambrosiana Cagnola MI)
· 1947 Campione italiano 400 (Ambrosiana Cagnola MI)
o Campione italiano 4x100 (Ambrosiana Cagnola Mi)
o Campione italiano 4x400 (Ambrosiana Cagnola MI)
· 1948 Campione italiano 200 (CSI Brescia)
o Campione italiano 4x400 (CSI Brescia)
o Bronzo olimpico nella 4x100
· 1949 Campione italiano 400 (CSI Brescia)
o Campione italiano 4x400 (CSI Brescia)
o Quattro ori ai Campionati del Mediterraneo
· 1950 Campione italiano 100 (Gallaratese)
o Campione italiano 4x100 (Gallaratese)
o Campione italiano 4x400 (Gallaratese)
o Argento europeo nella 4x400
· 1951 Campione italiano 400 (Gallaratese)
o Due ori ed un argento ai Giochi del Mediterraneo
· 1952 Campione italiano 4x400 (Gallaratese)
· 1953 Campione italiano 400 (Atl.Brescia)
I primati personali: 10.5 sui 100; 21.4 sui 200; 47.2 sui 400; 1.53.1 sugli 800; 1.83 nell’alto; 6,99 nel lungo.
Il ricordo di Vanni Loriga.
Qualche anno fa, a seguito di uno scambio epistolare, Vanni Lòriga, decano dei giornalisti sportivi, orgogliosamente sardo, mi fece dono di un suo articolo …
Antonio “Tonino” Siddi il re del mediterraneo.
Nel parlare dei “Magnifici Quattro di Zurigo 1946” ho citato Tonino Siddi. E’ doveroso ricordarlo e non solo perché è stato l’unico Sardo dell’Atletica a salire sul podio olimpico ma per la totalità di una carriera vissuta nel segno del genio, della simpatia e, talora, della geniale sregolatezza.
Raccontare tutta la sua vita di atleta richiederebbe ben altri spazi e mi limiterò a raccontare alcuni episodi poco noti o addirittura inediti.
Come ho ricordato nell’elencare i suoi titoli, il primo in ordine cronologico è quello di campione laziale dei 400 nel 1942 correndo per i colori della romana “Bruno Mussolini”.
Come mai un sassarese appena diciottenne gareggiava nella Capitale?
Gran Premio Giovani. Ci spiega tutto un coetaneo di Tonino (coetaneo della classe 1923), il dottor Nino Sanna. Anche lui, oltre a giocare come punta nella Nuorese, pratica atletica nella GIL Nuoro, città dove frequenta le scuole superiori. A quei tempi molte sono le iniziative nel campo sportivo, dai saggi ginnici nazionali (da noi giovanissimi detestati) alle gare vere e proprie. Fra queste spicca il Gran Premio Giovani che coinvolge milioni di praticanti nelle varie fasi sul territorio e che prevede una Finale nazionale che nel maggio del 1941 si disputa a Firenze. Nella gara degli 800 la rappresentativa sassarese schiera Tonino Siddi e quella nuorese Nino Sanna. Il quale ricorda: “Al Gran Premio non potevano partecipare atleti inferiori ai 18 anni. Sia io (nato il 12 agosto 1923) che Tonino (16 giugno 1923) non li avevamo compiuti ma fummo ammessi perché “diciottenni per millesimo”. Ritengo che questo piccolo strappo alla regola fosse legato proprio alla fama di Siddi, un vero fenomeno, una forza della natura. Non tutti ricordano che Tonino, prima di inserirsi fra i migliori velocisti d’Europa, detenne dal 1942 al 1948 il record sardo degli 800. Fu anche velocissima ala destra della Torres, la sua società d’origine prima di diventare un giramondo. Il primo trasferimento avvenne proprio dopo la finale di Firenze: venne contattato da una importante sodalizio romano”.
Bruno Mussolini. Il Club della Capitale era esattamente il CS Parioli che dall’agosto 1941 era stato intitolato a Bruno Mussolini, il figlio primogenito di Benito e deceduto in un incidente aviatorio. Nella Bruno Mussolini oltre a Siddi gareggiavano personaggi importanti, fra cui il corazziere Giuseppe Tosi. Fra i campioni laziali del 1942 figura ovviamente il discobolo Tosi ed il quattrocentista Siddi che il 4 maggio copre la distanza in 51.2. Nel luglio dello stesso anno, agli Assoluti di Bologna, Siddi è quinto con 51.5. Per chiudere la parentesi su Bruno ricordo solo che all’ età di 21 anni assunse la Presidenza sia del Parioli che della Federazione Pugilistica.
Civitavecchia. Dopo gli anni della guerra, dedicati soprattutto al calcio (“quando Serradimigni gli passava la palla – ricorda ancora Nino Sanna – era imprendibile…)
Siddi ritorna sulle piste nazionali. Il 21 ottobre 1945 è protagonista a Milano nei campionati assoluti. Nella gara dei 400 metri è in testa sino a venti metri dal traguardo. Poi cede di poco a Luigi Paterlini: secondo con 50.3 contro 50.2. Corre per la società milanese dell’Ambrosiana Cagnola e stringe solide amicizie con i colleghi in Azzurro. Tanto che nella primavera del 1947 organizza alcune gare in Sardegna. Al ritorno la pattuglia si ferma a Civitavecchia per una riunione che si svolge al Comunale. Il meeting improvvisato richiama molto pubblico che applaude Lanzi vincitore degli 800 e Siddi che sui 400 batte Ottavio Missoni, da poco rientrato dalla prigionia. Lo speaker è Oscar Barletta che urla il suo entusiasmo di eterno fanciullo in un megafono di cartone. “Oscaretto”, detto anche “bella fata”, sarà il vero inventore della maratona italiana ed intanto mi presenta Tonino Siddi. In quel momento nasce una lunga amicizia.
Olimpiadi di Londra 1948. Ammiro Tonino nella ultima frazione della 4x100 olimpica di Londra 1948. Purtroppo non c’è la TV ma nelle sale gira un film su Giochi. Non è un capolavoro, anzi il prodotto del regista Castetlon Knight ha il solo pregio di essere stato realizzato in brevissimo tempo. Sono molto deluso quando vedo che le immagini della vittoria di Consolini figurano in bianco e nero, inserite frettolosamente e maldestramente nel technicolor originale… a colori invece la staffetta 4x100, dove si vede il grandissimo e decisivo impegno di Siddi in ultima frazione. Terza l’Italia, ma nella fotografia che eterna la cerimonia di premiazione siamo sul secondo gradino del podio. Gli Stati Uniti, in un primo tempo squalificati, vengono reintegrati dopo tre giorni di visione e revisione del filmato e la medaglia d’argento viene ritirata ai nostri velocisti sul treno di ritorno in Italia.
Societari 1949. in occasione della finale dei Campionati di Società del 1949 disputati in maggio a Firenze. Aggiungo che è mio indiavolato tifoso durante la gara dei 10 km di marcia in cui rappresento il CUS Roma. Soprattutto al passaggio del primo chilometro, in cui transito addirittura davanti a Pino Dordoni: peccato che negli ultimi nove chilometri le cose cambino radicalmente…
Re Del Mediterraneo. Pochi mesi dopo, esattamente tra il 9 ed 11 settembre, Tonino Siddi torna da Istanbul dove ha partecipato ai Campionati del Mediterraneo (prova generale dei Giochi omonimi) vincendo 100, 200, 400 e lungo. Durante la sosta romana si allena allo Stadio delle Terme: i suoi allunghi sul contro rettilineo per la loro bellezza e compostezza di stile strappano l’applauso ammirato del pubblico. Lo avvicino e mi congratulo per la “quadripletta” turca. Lui si schermisce e con un sorriso ammiccante archivia la pratica: “Cosa vuoi, in terra cecorum…”
Due anni dopo, nella prima edizione dei Giochi organizzati ad Alessandria d’Egitto nei primi d’ottobre, il Re Faruk assicura ai vincitori di ogni gara una piastra d’oro. Tonino non si fa pregare e disputa tre prove: vince i 200 e la 4x100, è secondo nei 400 metri. Insomma, questa volta non fa l’en plein…
Il cappotto di cammello. Nel 1948 Tonino Siddi entra nella grande famiglia di Sandro Calvesi, il grandissimo allenatore che conosceremo meglio quando parlerò di Franco Sar. Il suo “premio d’ingaggio” per transitare nelle fila del CSI fu di duplice natura: una supplenza di Educazione Fisica ed un agognato da sempre cappotto di cammello. Tonino si trasferisce a Brescia e spesso viene invitato a pranzo da Sandro e da sua moglie Gabre Gabric. Una domenica, mentre si stanno avviando al ristorante, vengono avvicinati da un vecchio mendicante che si lamenta per la fame e per il freddo.
Il nostro eroe non ci pensa due volte: si toglie il famoso cappotto e glielo regala. Alla sbigottita signora Gabre dice: “Sicuramente ne aveva più bisogno di me…”. Questo era in definitiva Tonino Siddi.
Nel 1950 partecipa ai Campionati Europei di Bruxelles. Con i compagni Porto, Filiput e Paterlini, Tonino Siddi conquista la medaglia d’argento nella staffetta del miglio.
Trofeo Urigo. Per un certo periodo lo perdo di vista. Le ultime notizie che lo riguardano si riferiscono al 1959 quando, agli Assoluti di Roma, corre per la SEF Torres una frazione della 4x100 insieme a Dessy, Pintus ed Urigo. Recod sardo misteriosamente mai omologato. Rivedo Tonino a Sassari per la prima edizione del Trofeo proprio a Vittorio Urigo, celebrato il giorno 10 maggio 1964. In quel periodo comando la Compagnia Speciale Atleti del CS Esercito; ci presentiamo al gran completo perché il caro e sfortunato Vittorio aveva fatto il soldato da noi. Tra i miei atleti c’è anche il caporale Sergio Ottolina. La FIDAL lo ha praticamente ignorato per tutto l’inverno in quanto elemento tanto geniale quanto dotato di ribelle ingovernabilità. Per lunghi mesi si allena sulla pista del Silvano Abba alla Cecchignola, seguito tecnicamente e soprattutto psicologicamente da Enzo Rossi, il futuro DT della Nazionale, la famosa “volpe di Zagarolo”.
Seguo la gara dei 100 al fianco di Siddi. Quando Sergio taglia il traguardo con il tempo di 10.3 da tutti inatteso eccetto che da Enzo Rossi (“…glielo vedè noi a quelli della Fidal…!”
Tonino si entusiasma, vuole conoscere Ottolina ed il dialogo fra i due è breve ma efficace.
“ Complimenti, Sergio, sei stato bravissimo !”
“ Grazie, Siddi. Io l’ho sempre ammirata …”
“ Bravo, e perché non corri anche i 200?”
“ Sono d’accordo con gli organizzatori. I 200 li corre Berruti…”
“ Tu va dal professor Manca e digli che, siccome c’è un premio per chi vince, non ci vuoi rinunciare …”
Ottolina si convince e va. Dopo un po’ torna con aria angelica.
Alla domanda di come sia andata, seraficamente risponde: “Mi hanno dato un piccolo premio per non correre …”
Tonino Siddi era quindi anche un buon consigliere. Sia lui che gli organizzatori dell’Urigo l’anno dopo furono ripagati da Sergio Ottolina con il primato italiano dei 400 metri.
Ma, come dicevano gli scrittori dei tempi andati, questa è un’altra storia.




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