Monica Falchi e il salto in lungo (1997).

“… il braccio destro dovrebbe essere disteso e ben alto sulla testa … in questa fase le braccia iniziano il movimento veloce verso l’avanti-basso …. Il percorso delle braccia è abbastanza lungo e non potrà essere completato se non con una decisa azione delle braccia verso avanti-basso …”. È abbastanza chiaro che l’analisi del salto in lungo di Monica Falchi, atleta nuorese della Montegurtei, non fa parte del mio bagaglio tecnico, bensì appartiene a Francesco Garau, valente tecnico oristanese.

Il percorso atletico di Monica verso la partecipazione ai Campionati Europei di Monaco 2002 subisce una svolta positiva sul finire degli anni novanta, quando l’atleta nuorese, con la condivisione della sua società e dei suoi tecnici Tomaso Podda e Francesca Diana, che la seguono quotidianamente, si sobbarca trasferte supplementari ad Oristano per seguire i consigli di Francesco Garau, con l’obiettivo di affinare la tecnica del salto in lungo. 

Nel giro di poco tempo Monica incrementa i suoi salti di oltre 50 centimetri e si affaccia sulla soglia dei 6 metri, superati per la prima volta nel 1997, così da assumere una caratura di atleta di interesse nazionale.

L’atleta nuorese nel 2002 raggiunge la misura di 6.46, ma questa è un’altra storia (ne parlerò più avanti).

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