Chi era Vittorio Urigo? (1963)

Nella primavera del 1963, a soli ventiquattro anni, viene a mancare nel pieno della maturità atletica Vittorio Urigo, sprinter di assoluto valore nazionale, accreditato del tempo di 10”7 nei 100 metri. Per gli strani casi della vita, la sua notorietà nell’ambiente atletico sardo e non solo, cresce e si consolida non per le sue gesta atletiche, bensì per un trofeo che la Studium, la società cui era tesserato, volle dedicargli organizzando prestigiose manifestazioni di atletica su pista per tanti anni a partire dall’anno successivo alla sua prematura scomparsa.

L’atleta sassarese affacciatosi all’atletica coi Campionati studenteschi, alternando la velocità con il salto in lungo e gli ostacoli, affronta le sue prime gare federali con la maglia della Torres dimostrando tutto il suo valore nei 100 metri. Vince più volte in manifestazioni regionali e scala posizioni al vertice delle graduatorie nazionali della specialità. Nel 1960 e nel 1961, durante il servizio di leva, gareggia per il gruppo sportivo dell’Esercito nelle cui fila coglie importanti successi, correndo alla pari con i migliori sprinters italiani. Congedatosi, nel 1962 riprende l’attività nell’isola con la Studium; in una fase del campionato di società sorprende tutti facendo fermare i cronometri sul tempo di 10”7.  

 

 “…… Vittorio Urigo non era soltanto un bravo atleta, era soprattutto un bravissimo ragazzo, buono, modesto, cordiale…”  leggo in un articolo della Nuova Sardegna di tanti anni fa. È un pensiero completamente condiviso da chi gli ha vissuto accanto; prova ne è la testimonianza giuntami, per mezzo di uno scambio epistolare, da Alessandro Del Zompo, ex suo commilitone al tempo del servizio militare, il cui ricordo, anche a distanza di 60 anni, vivo e chiaro, si snoda con aneddoti che rilevano le doti umane di Vittorio Urigo, atleta sardo da non dimenticare.

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