Il trofeo Urigo (1964)
Sassari e la Studium si attivano per organizzare un meeting che possa onorare nel migliore dei modi la memoria di Vittorio Urigo.
“ … Era un dovere ricordarlo nel campo dove la sua giovinezza aveva avuto modo di distinguersi … si legge sulla Nuova Sardegna.
Al di là di incontri tra rappresentative nazionali o campionati federali, in Sardegna nessuna società, in passato, si era accollato l’onere di allestire una manifestazione nazionale su pista. L’ambiente atletico sassarese entra in fibrillazione.
Il campo di gara ha bisogno di cure estetico-funzionali, ma ciò, di fronte all’entusiasmo che contagia gli amministratori, è ben poca cosa e tutto viene approntato nel migliore dei modi. Non si può far brutta figura davanti ai tanti atleti che hanno preferito la trasferta a Sassari, rinunciando ad un’altra di antica tradizione e collaudato prestigio, collocata nello stesso giorno a Milano.
Nulla va lasciato al caso e già un mese prima sono individuati i responsabili dei vari servizi, l’accesso riservato alle autorità, la sistemazione nelle tribune, gli spazi per contenere i presenti e i punti di ristoro per il pubblico e per gli atleti. Né può essere trascurato il servizio stampa e quello relativo agli spogliatoi, né chi deve rullare la pista tra una gara e l’altra. Dulcis in fundo, l’organizzazione si impegna ad organizzare il pre-gara e il dopo-gara con intrattenimenti e gite turistiche.
“ dobbiamo essere ospitali come la tradizione impone” è il passaparola che circola alla vigilia e che il cronista rimarca enfaticamente “… gli ospiti non dimenticheranno facilmente questa loro trasferta in terra di Sardegna. La bellezza incantata della nostra terra e il colore meraviglioso dei costumi sardi … rimarrà nei loro occhi trasognati e nelle foto che numerose ma sempre insufficienti avranno modo di scattare …”
Il quotidiano locale dedica all’avvenimento uno spazio di dimensioni calcistiche e alimenta frenesia non solo nell’ambiente atletico, ma in tutta la città. Gioca molto sull’incertezza della presenza del campione olimpionico Livio Berruti e sul proverbiale antagonismo con Sergio Ottolina campione emergente; indica giorno per giorno le presenze e le adesioni, azzarda pronostici sulle singole gare.
Il trofeo va assegnato alla miglior prestazione tecnica e il giornale che fa? Pubblica, come un giornale specializzato, una tabella con le prestazioni e relativi punteggi, in modo che il lettore-spettatore si presenti in campo informato e consapevole su ciò che succederà in campo.
Orari di arrivo degli atleti, escursioni nelle spiagge di Alghero, colazioni, merende, rinfresco serale … tutti devono sapere che l’ospite verrà trattato come un divo ed alimentato adeguatamente prima della gara!
Il servizio d’ordine è imponente: polizia, carabinieri, vigili urbani e … 200 soldati prelevati dalle caserme. Dopo tutto questo
can can non stupiscono i 10000 spettatori accorsi allo Stadio dei Pini. Si aspettava un’affluenza di 2000 persone, forse 3000, se gli appassionati di atletica dell’isola si fossero mossi dalle loro città. L’assalto dei diecimila è incontenibile e preoccupa i dirigenti, più attenti a difendere i posti in tribuna riservati alle autorità che a godersi le gesta degli atleti in campo … non si sa mai che si sentano offesi e si tirino indietro quando si va a bussare cassa!
Gli spettatori invadono tutti gli spazi possibili, anche quelli impossibili; si assiepano tutto intorno alla pista, addirittura in precario equilibrio sulle scarpate erbose dei popolari.
E lo spettacolo va in onda.
Il 10 maggio 1964 rispondono tutti i migliori atleti italiani, che avevano iniziato a conoscere Vittorio Urigo nei raduni collegiali frequentati insieme per tanti anni. Grandi campioni e grandi protagonisti ... nelle gare in programma si vedono in azione i migliori atleti italiani. Il movimento atletico isolano, grazie agli organizzatori che riservano corsie e pedane anche ai nostri migliori rappresentanti, ne esce rinforzato sia al proprio interno con atleti motivati da un confronto per molti unico, sia all’esterno per l’immagine di un’isola eccellente sul piano organizzativo.


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