I leaders del mezzofondo. Mauro Lenzu (prima parte 1/2)
Mauro Lenzu si può considerare a ragion veduta uno dei maggiori protagonisti delle corse lunghe in Sardegna.
La sua carriera da atleta scorre attraverso un enorme arco temporale, dagli esordi datati 1969 fino alla conclusione dell’attività agonista a metà degli anni Novanta. Pertanto non è semplice racchiudere un percorso così lungo, costellato di innumerevoli successi, in poche pagine tantomeno in questo blog la cui priorità è costituita dalla rappresentazione di immagini relative all’atletica sarda tutta.Anche l’atleta in questione, ovvero Mauro Lenzu, nato a Gonnesa nel 1953, quanto potrebbe ricordare delle sue centinaia di gare, effettuate in ogni angolo della Sardegna e in tante trasferte oltre Tirreno? Solitamente qualsiasi atleta, quando volge lo sguardo verso il proprio passato, ricorda solo i successi più gratificanti, anche i sacrifici, quelli tanti, messi in atto per conciliare l’attività sportiva con la famiglia e con il lavoro. Uno spazio importante lo occupano anche i rimpianti; nel caso di Mauro Lenzu c’è da chiedersi “ … se avesse avuto a disposizione un tecnico a tempo pieno, se vicino a casa ci fosse stata una pista di atletica, se avesse finalizzato la preparazione verso una singola specialità, se oltre agli aspetti tecnici favorevoli avesse avuto più tempo libero e condizioni di lavoro meno disagiate … quali sarebbero stati i risultati cronometrici in pista?
Bisogna ricordare che all’epoca, come consuetudine, il più delle volte per soddisfare esigenze societarie, in qualche caso economiche, il mezzofondista doveva destreggiarsi fra cross, strada e pista; le distanze variavano e la specializzazione mirata andava a farsi benedire: si correvano i 1500 metri e non si disdegnava di fare le maratonine, se non le maratone qualche settimana dopo.
Mauro Lenzu, come tanti altri non sfugge a questa logica; quando alla fine della propria carriera si fanno i conti, le prestazioni o i personali sulle singole distanze non sono mai quelli ottimali, ma sono solo il frutto delle occasioni. Quali settori, quali distanze, quali limiti per Mauro Lenzu sarebbero stati più consoni o congeniali; io azzarderei il cross e i 3000 metri siepi, perché no i 5000 metri, ma solo chi gli è stato vicino potrebbe essere più preciso.
La lunga carriera di Mauro Lenzu si può dividere in due cicli. La linea di demarcazione si individua in una breve pausa agonistica coincidente con la formazione della famiglia, matrimonio e nascita di due figlie. In questo articolo mi soffermerò sul primo periodo che va dal 1969 al 1979.
Lenzu indossa inizialmente la maglia dell’Esperia, società con la quale compete nelle categorie allievi ed juniores; nel 1973 passa all’Amsicora, dove rimane tre stagioni. Al termine del 1975 il Professore Franceschino Pala crea una propria Società “autogestita“ l’Atletica Cagliari; Lenzu vi trasloca insieme a Natalino Meloni, Roberto Collu e Tonino Congiu. La permanenza nella nuova società è di breve durata; a fine anno c’è il ritorno all’Esperia, intenzionata ad allestire una formazione competitiva per i campionati di società.
Nell’atletica sarda, gli anni Settanta si caratterizzano per la presenza via via più massiccia di validi specialisti nelle distanze lunghe: la conseguenza è che per Lenzu non mancano mai gli avversari. Se nei primi anni di attività l’atleta sulcitano deve soccombere talvolta davanti alla maturità e all’esperienza di Edoardo Sanna, in seguito deve far fronte alla crescita di Giovanni Flore, atleta di grande talento di Anela, tesserato a Sassari, nonché alla ripresa dell’attività e ai considerevoli progressi di Piero Ligas; quando arrivano, le sconfitte lo fortificano, quando invece vince, i successi assumono più valore ed esaltano ancora di più la sua classe.
Nella prima fase della sua carriera, pista e cross si alternano con una certa regolarità: ogni corsa porta sempre qualcosa di buono: a volte una buona prestazione sul piano cronometrico [5000 metri (14’17”2/1977), 3000 metri siepi (9’00”5/1978), 10000 metri (30’17”4/ nel 1976), 1500 metri (3’58”4/1977), ora di corsa in pista (18.932 metri/1975)], a volte il record sardo (10000 metri, 3000 metri siepi, ora di corsa), altre volte il titolo di campione sardo (10000 metri/ 1973,1975,1977).
Ma è nel cross che Lenzu esprime al meglio il suo talento. Nel 1973 vince il primo titolo regionale di cross lungo; si ripete nel 1975 a Cagliari, nel 1977 a Nuoro, nel 1978 di nuovo a Cagliari. Si comporta molto bene anche nelle apparizioni in campo nazionale.
Mostra un particolare feeling con il trofeo Alasport, sempre più affollato di personaggi importanti; al cospetto di avversari più accreditati l’atleta sulcitano non si lascia intimorire e si rende autore di prestazioni eccezionali: il secondo posto nell’edizione 1976 arriva inaspettato per chi non lo conosce.
All’attività in pista e sui campi si accompagnano tanti successi sulle strade dell’isola (in particolare il Giro del Castello, il Giro di Cagliari, nel Sulcis il tris di vittorie a Sant’Antioco, nel Nuorese a Bitti, a Nuoro-Monte Ortobene); le uscite in continente sono sporadiche, ma resta ben impressa nelle cronache della stampa l’ottimo piazzamento ottenuto a Catania, subito dietro i migliori fondisti italiani dell’epoca.
Un aspetto importantissimo (che vedremo in maggior misura nella seconda parte) da sottolineare dell’attività di Mauro Lenzu è la promozione dell’atletica nel suo paese e in tutto il Sulcis. Al suo seguito tanti ragazzi del circondario si cimentano nelle corse di resistenza, qualcuno ottiene risultati di rilievo. Fra questi è il caso di ricordare Marco Meletti, che si distingue da agonista nelle categorie giovanili e in seguito nella sua attività professionale di insegnante di educazione Fisica si rivelerà a sua volta grande promotore e scopritore di talenti (vedi Lorenzo Patta) per l’Atletica Oristano, sua città d’adozione.






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