Laura Mascia. Campionessa per breve tempo (1991-93)
Nel settore dello sprint femminile sardo Laura Mascia occupa un posto di riguardo. I successi atletici dell’atleta nuorese, tesserata per la Delogu, iniziano già dalle prime esibizioni nelle garette alle scuole elementari, per continuare in quelle delle medie.
Invogliata ad un allenamento più continuo da alternare alla pratica della ginnastica artistica, coltivata nella prima infanzia, Laura Mascia fa intravedere grandi qualità nello sprint. Nelle prime gare giovanili disputate in Sardegna in ambito federale non conosce ostacoli; nonostante una frequentazione saltuaria al campo scuola nuorese, si affaccia prepotentemente alla ribalta nazionale da allieva con tempi di assoluto valore cronometrico. Il passaggio sotto la guida tecnica di Francesco Mereu coincide con un allenamento più assiduo e più esclusivo.
La sua corsa si esprime con più efficacia nella fase lanciata. Le uscite agonistiche sono centellinate; predilige di fatto la distanza più lunga della velocità, ossia quella dei 200 metri, specialità che l’accompagna in maniera prioritaria per tutta la sua breve carriera atletica, mentre frequenta quella dei 100 metri più che altro nelle competizioni studentesche.
I successi arrivano puntuali sia alle finali nazionale degli studenteschi sia a livello federale. I più significativi:
terzo posto ai campionati italiani allieve (1989)
argento ai campionati italiani juniores (1991)
oro ai campionati italiani juniores sia indoor sia all’aperto (1992)
nono posto ai Campionati mondiali juniores a Seul (1992)
oro ai campionati italiani promesse sia indoor sia all’aperto (1993)
argento ai campionati italiani assoluti sia indoor sia all’aperto (1993).
La scalata al vertice delle graduatorie nazionali, culminata con la maglia azzurra nella Nazionale maggiore è cosa fatta, ma problemi di natura fisica mettono fine anticipatamente alla sua carriera e le lasciano sul palmares sì alcuni titoli italiani di categoria, la medaglia d’argento ai campionati italiani assoluti indoor e all’aperto, la maglia azzurra indossata più volte, ma per i suoi estimatori anche tanti rimpianti per non aver potuto esprimere compiutamente il suo talento.





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