Nessun altro che… Antonio Ambu! (prima parte 1/3)

 


Con tutto il rispetto per Conti, Rizzo, Volpi, De Palma, Antonelli e tutti gli altri protagonisti del mezzofondo, fondo e gran fondo, il sardo Antonio Ambu è senza dubbio la figura più rappresentativa dell’atletismo italiano degli anni Sessanta. Raramente in territorio italiano un atleta ha monopolizzato il settore dominando nel cross, nei 5000 e 10000 metri in pista e in tutte le distanze delle corse su strada. 

 


Nel quinquennio 1964-68 la sua presenza alle gare in suolo italiano viene mitizzata: dove c’è Ambu si corre per il secondo posto; per aspirare a qualcosa di più, si spera in un’improbabile debacle del piccolo atleta sardo.

Non mi sfuggono i ricordi di gioventù. Sull’onda di successi sportivi ai campionati studenteschi quando la passione per l’atletica cresceva, esultavo quando nei brevi spezzoni di filmati alla Domenica Sportiva, al termine di lunghe corse la sua volata irresistibile mi assicurava emozioni, perché, pur vestendo una maglia lombarda o la maglia azzurra della Nazionale, il suo nome era inequivocabilmente sardo.

In quei tempi, a parte le vittorie alle massime rassegne tricolori, poco si sapeva ed oggi che vado a ritroso alla ricerca di notizie della sua carriera da atleta sono sommerso dai dati, dai titoli, dai primati, dalle maglie azzurre, dai successi in tutte le parti di Italia. 

 Resto incerto su come procedere; la mia mission è raccontare l’atletica per immagini, ma in questo caso è inimmaginabile tacere sui numeri che accompagnano la carriera del fondista sardo. 

Quando rivolgo l’attenzione ai titoli (un totale di 34 maglie tricolori) mi balza subito agli occhi l’imperfezione della regola del 7: numero che si ripete identico nelle vittorie ai Campionati Italiani di cross (1959-63-64-66-67-68-69), di maratona (1962-64-65-66-67-68-69), di maratonina (1961-62-64-65-66-67-68), di 10000 metri in pista (1958-62-64-65-66-67-68), ma non nei 5000 metri, solo 6 (1958-61-62-64-65-67), un vero peccato … manca un solo titolo a confermare la regola del 7.

Otto invece le diverse distanze in pista o su strada in cui Antonio Ambu consegue primati o migliori prestazioni italiane: nei 3000 metri, nei 5000, nei 10000 metri, nell’ora, nella maratonina, nei 25000 metri, nei 30000 metri, nella maratona (un totale di 19 primati/migliori prestazioni)

Trentasette le maglie azzurre in un arco temporale di 12 anni, ma i successi non finiscono qui. Nel suo curriculum spiccano le (7 tanto per cambiare!) vittorie conquistate al Giro al Sas di Trento, i piazzamenti nel cross internazionale del Campaccio (5 oro e 2 argenti), la vittoria prestigiosa ai Cinque mulini, le vittorie al Trofeo Sant’Agata di Catania.

La precisione numerica comincia a difettare quando provo a conteggiare tutti i successi ottenuti nelle prove meno conosciute sul cross, su pista o su strada. Chissà se qualche statistico ne abbia conservato memoria!

In confronto alle innumerevoli presenze nelle gare sul territorio italiano, le esperienze internazionali, a dir la verità, non sono tante, ma così era per quasi tutti gli atleti italiani dell’epoca, che viaggiavano all’estero quasi sempre al seguito delle rappresentative nazionali o su specifico invito degli organizzatori: due le partecipazioni alle Olimpiadi, una partecipazione i Giochi del Mediterraneo sempre nella maratona dove Antonio Ambu conquista la medaglia d’oro

Rimangono nel suo palmares comunque le positive ripetute presenze alla corsa di San Silvestro in Brasile e il quinto posto alla maratona di Boston (1968) con un record sulla distanza che resiste per altri 4 anni.... (continua nei prossimi giorni)

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