Marco Pessini trascina l’atletica ad Oristano (Anni Settanta)

 

 

A metà degli anni Settanta sulle piste di atletica della Sardegna appaiono maglie a strisce orizzontali bianco-rosse: appartengono ai ragazzi della Tharros, che il Professor Francesco Garau allena nel nuovo campo scuola di Oristano. Il tecnico ed i suoi giovani collaboratori, tutti ex atleti, non si limitano alle consuete discipline condizionali, ma hanno un occhio di riguardo verso le specialità tecniche, principalmente i salti e gli ostacoli. Non tardano ad arrivare buone prestazioni nelle pedane dei salto in alto con Mario Luperi e Roberto Martini, ma il vero trascinatore dell’atletica oristanese è Marco Pessini, che, ancora  allievo, si proietta verso il vertice delle graduatorie nazionali dei 400 metri ostacoli.

formazione allievi con Gianni Ledda-Piepaolo Cadeddu-Paolo Sanna-Marco Pessini Cagliari campioni regionali allievi col tempo di 46"5 a Cagliari 05/05/74
 

Nel 1975 Pessini conquista il titolo dei 400 metri ostacoli con relativo primato italiano della categoria allievi e dà un bello scossone alla specialità. In campo regionale nella sua categoria è il protagonista assoluto; travolge tutto e tutti, migliorando il record regionale dei 200 metri e dei 400 metri; eguaglia quello dei 100 metri ed ottiene il miglior crono anche negli 800 metri. A fine stagione il suo tempo dei 400 metri è il primo nella graduatoria assoluta regionale.


 

L’anno successivo (1976), il passaggio alla categoria degli juniores e alle barriere leggermente più alte, non crea alcun problema. Pessini si conferma come l’uomo nuovo dell’ostacolismo sul giro di pista. Al suo esordio sulla pista dello stadio dei pini a Sassari firma con 52”7 il nuovo primato sardo assoluto della specialità, cancellando i coprimatisti Pierfranco Marchisio e Pierfranco Terrosu per ben 18 decimi di secondo. A fine giugno con la maglia della Nazionale juniores incappa nella sfortuna; avviato alla vittoria, tocca il penultimo ostacolo, cade rovinosamente procurandosi una frattura all’avambraccio. L’infortunio rallenta la preparazione ma non gli impedisce di vincere il titolo italiano di categoria sempre nei 400 metri ostacoli. La precaria preparazione dovuta all’infortunio non gli consente di ripetere il crono del record neanche nella seconda maglia azzurra indossata a Brescia, che di fatto chiude la sua stagione sulle barriere.

Ad Oristano con la dirigenza della Tharros non c’è tanto feeling, per cui nel 1977 Francesco Garau e compagnia costituiscono con mezzi propri l’Atletica Oristano.


 

La nascita del nuovo sodalizio oristanese coincide con l’aggiornamento del primato sardo da parte di Marco Pessini, che lo fissa a 52”2. Con questo crono, che rappresenta la migliore prestazione italiana stagionale della categoria, parte con grandi ambizioni per i Campionati Italiani juniores. A Firenze, l’atleta è ancora una volta vittima della sfortuna; dopo aver vinto agevolmente la batteria, avverte forti dolori al tendine, per cui rinuncia alla finale e di conseguenza a bissare il titolo vinto l’anno precedente.

L’infortunio è più serio del previsto e tale da compromettere una stagione iniziata alla grande; di fatto lo costringe alla rinuncia dei programmati impegni a livello internazionale, quali i Campionati Europei juniores. 

Per fortuna la pausa agonistica invernale gli permette un pieno recupero; nelle gare primaverili riprende una buona condizione, tanto da eguagliare il suo personale. Ai Campionati Italiani assoluti (1978) sale sul podio dei 400 metri ostacoli, conquistando la medaglia di bronzo col nuovo primato sardo di 52”03. Parte per l’America per un doppio impegno con la nazionale under 23; nella prima delle due prove a Sherbrooke disputa una buona gara finendo secondo dietro un canadese; il crono lo premia con un 51”8 ancora una volta record sardo. Due giorni dopo a Montreal finisce la gara in 51”98.

Le due stagioni successive (1979-1980), per vari motivi, in primis gli studi universitari, non sono esaltanti. Le partecipazioni alle gare sono rare e generalmente effettuate in funzione delle esigenze societarie e non producono risultati di livello nazionale.


 

Marco Pessini, galvanizzato da un secondo posto agli Universitari ottenuto nella primavera del 1981 con una prestazione vicina al personale, affronta la stagione con maggiore determinazione deciso a rientrare nel giro della Nazionale. Partecipa con maggiore regolarità a meeting importanti in continente. Prima a Milano e poi a Firenze è autore di prove confortanti; il nuovo record sardo elettrico di 51”80 gli assicura la maglia azzurra prima in quella under 23 (Schoenfurt in Germania 52”03) e poi  in quella assoluta (a Cagliari contro l’Inghilterra)

“ … Marco Pessini lotta spalla a palla con il fortissimo avversario inglese e, pur fallendo di un soffio l’affermazione di prestigio, conquista una seconda posizione, primo fra gli italiani, di tutto rispetto …il riscontro cronometrico non lo tradisce; il tempo fatto registrare rappresenta la terza prestazione di sempre della sua carriera … “ riporta un giornale dell’epoca

Nella stagione 1982,  l’ultima da atleta agonistica (non trovo traccia di gare negli anni successivi), Pessini consegue oltre il titolo di campione universitario a Venezia, un bronzo ai Campionati Italiani assoluti, una maglia azzurra a Vigo per Italia – Spagna, e in più l’ennesimo aggiornamento del record sardo con 51”6.

Marco Pessini ha solo 24 anni, un’età che avrebbe potuto riservargli ulteriori soddisfazioni. La carriera è comunque ben ricca di prove esaltanti e “ … forniscono un’immagine di un atleta meritevole e schivo ad ogni forma di popolarità deteriore, serio e professionale, non solo nella pratica sportiva, ma anche nella vita di tutti i giorni … “ si legge sempre nello stesso articolo di giornale.



 

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