Piero Ligas. Una ripresa a suon di primati (1975-1977)

Piero Ligas si affaccia all’atletica in giovane età con la maglia prima dell’Esperia e poi del Cus Cagliari con buoni risultati; dopo di che sparisce dall’ambiente atletico e non se ne sente più parlare. Ricompare nelle graduatorie regionali dei 5000 metri nel 1975, nuovamente con la maglia dell’Esperia, ma attorno alla sua figura, come è naturale e come succede spesso per un atleta non più giovane che interrompe l’attività sportiva nel meglio degli anni, c’è tanto scetticismo. La sensazione dura poco; col passaggio all’Ucla, sotto l’attenta guida tecnica di Aldo Medea, Piero Ligas mostra una classe limpida e una vitalità sorprendente in tutte le distanze del mezzofondo … senza interruzioni sin oltre i quarant’anni. Infatti scorrendo il suo lungo curriculum si nota che le prestazioni stagionali mantengono uno standard elevato anche con l’avanzare degli anni; spiccano in modo particolare quelle ottenute nel corso delle stagioni 1977 e 1983, caratterizzate da numerosi record.

In questo post mi soffermo sulla prima di queste stagioni, rimandando ad altra data il racconto sul prosieguo dell’attività.

La ripresa dell’agonismo trova un atleta fortemente motivato; una predisposizione alla fatica encomiabile e un lavoro meticoloso fanno il resto, per cui, dopo solo due stagioni da outsider, Ligas conquista la supremazia nel mezzofondo sardo, vincendo la concorrenza di validi atleti come Giovanni Flore, Mauro Lenzu, Cenzino Chessa ed altri.

Nella stagione 1977 lo si vede molto in pista, sempre alla ricerca dei record, che puntualmente non si fanno attendere. A Formia, nel mese di maggio, ritocca il primato dei 5000 metri con il tempo di 14’16”0; a fine luglio, sulla stessa distanza, ai Campionati Italiani a Roma, corre con i migliori specialisti italiani, terminando al settimo posto con il nuovo primato sardo 14’12”7. In una sola stagione Ligas è riuscito non solo a cancellare dall’albo dei primati una figura mitica del settore come Edoardo Sanna di circa dieci secondi, ma soprattutto a migliorarsi di oltre 20 secondi … non certo un’inezia!


Ligas si cimenta anche su distanze più brevi; non sorprende per niente l’8’17”6, nuovo primato sardo dei 3000 metri; stavolta cade il limite che Giovanni Flore deteneva da due anni.

Solo l’appuntamento col record dei 1500 metri fallisce per 3 decimi di secondo: il tempo di 3’51”1, ottenuto per gran parte in solitudine, è comunque una prestazione di rilievo.

La maratonina corsa a fine stagione, terminata al secondo posto dietro Cenzino Chessa gli dà la consapevolezza di poter correre distanze più lunghe con altrettanta competitività (e questo lo vedremo in seguito).

Piero Ligas. Una ripresa a suon di primati.

Piero Ligas si affaccia all’atletica in giovane età con la maglia prima dell’Esperia e poi del Cus Cagliari con buoni risultati; dopo di che sparisce dall’ambiente atletico e non se ne sente più parlare. Ricompare nelle graduatorie regionali dei 5000 metri nel 1975, nuovamente con la maglia dell’Esperia, ma attorno alla sua figura, come è naturale e come succede spesso per un atleta non più giovane che interrompe l’attività sportiva nel meglio degli anni, c’è tanto scetticismo. La sensazione dura poco; col passaggio all’Ucla, sotto l’attenta guida tecnica di Aldo Medea, Piero Ligas mostra una classe limpida e una vitalità sorprendente in tutte le distanze del mezzofondo … senza interruzioni sin oltre i quarant’anni. Infatti scorrendo il suo lungo curriculum si nota che le prestazioni stagionali mantengono uno standard elevato anche con l’avanzare degli anni; spiccano in modo particolare quelle ottenute nel corso delle stagioni 1977 e 1983, caratterizzate da numerosi record.

In questo post mi soffermo sulla prima di queste stagioni, rimandando ad altra data il racconto sul prosieguo dell’attività.

La ripresa dell’agonismo trova un atleta fortemente motivato; una predisposizione alla fatica encomiabile e un lavoro meticoloso fanno il resto, per cui, dopo solo due stagioni da outsider, Ligas conquista la supremazia nel mezzofondo sardo, vincendo la concorrenza di validi atleti come Giovanni Flore, Mauro Lenzu, Cenzino Chessa ed altri.

Nella stagione 1977 lo si vede molto in pista, sempre alla ricerca dei record, che puntualmente non si fanno attendere. A Formia, nel mese di maggio, ritocca il primato dei 5000 metri con il tempo di 14’16”0; a fine luglio, sulla stessa distanza, ai Campionati Italiani a Roma, corre con i migliori specialisti italiani, terminando al settimo posto con il nuovo primato sardo 14’12”7. In una sola stagione Ligas è riuscito non solo a cancellare dall’albo dei primati una figura mitica del settore come Edoardo Sanna di circa dieci secondi, ma soprattutto a migliorarsi di oltre 20 secondi … non certo un’inezia!

Ligas si cimenta anche su distanze più brevi; non sorprende per niente l’8’17”6, nuovo primato sardo dei 3000 metri; stavolta cade il limite che Giovanni Flore deteneva da due anni.

Solo l’appuntamento col record dei 1500 metri fallisce per 3 decimi di secondo: il tempo di 3’51”1, ottenuto per gran parte in solitudine, è comunque una prestazione di rilievo.

La maratonina corsa a fine stagione, terminata al secondo posto dietro Cenzino Chessa gli dà la consapevolezza di poter correre distanze più lunghe con altrettanta competitività (e questo lo vedremo in seguito).

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