Il sogno olimpico di Valentina … ma quanta fatica! (1992)

 


Alla vigilia dei Giochi di Seul (1988) per Valentina Uccheddu il sogno olimpico era svanito per una decisione alquanto opinabile del Coni e Federazione.

Quattro anni dopo, la seconda occasione.

Valentina, nel frattempo, è cresciuta in tutto e per tutto; da un anno possiede il primato italiano nel salto in lungo con la misura di 6.77, ottenuta sulla stessa pedana, che ospiterà le finaliste olimpiche, ma c’è un ostacolo da superare. Il Coni e la Federazione chiedono agli atleti prove di efficienza in prossimità della trasferta in Catalogna.

Con una preparazione invernale disturbata da un infortunio muscolare, l’allieva di Francesco Garau inizia la stagione agonistica all’aperto solo a fine giugno e non tanto bene!

A Trento, pedana che nel passato le aveva regalato un record italiano, salta solo 6.29 con grossi problemi nella rincorsa. Qualche giorno dopo vince il secondo titolo italiano a Bologna, battendo l’amica-rivale Antonella Capriotti solo all’ultimo salto. 

 


La misura di 6.64 è insufficiente per il pass olimpico; il Coni è inflessibile: bisogna saltare almeno 6.70. Inizia così un giro d’Italia sfiancante ed assurdo alla ricerca di questo limite.

La misura tarda ad arrivare: Roma, Oristano, Selargius Sestriere. Solo in quest’ultimo meeting Valentina azzecca un salto a 6.71, poco importa se aiutato dal vento. Finalmente arriva la convocazione da parte del Comitato Olimpico: il sogno olimpico di Valentina si avvera.

Nel bagaglio dell’atleta oristanese ci sono già un Campionato Europeo, un mondiale indoor ed un mondiale all’aperto: non sono state esperienze fortunate e l’Olimpiade di Barcellona non sfugge allo stesso destino. 

Il “Giro d’Italia” lascia troppe scorie nelle gambe dell’atleta oristanese. A Barcellona, il 6.40 nelle qualificazioni non è sufficiente per l’ingresso in una finale decisamente alla sua portata; sarebbero bastati 15 centimetri in più! 


In chiusura della stagione 1992, Valentina Uccheddu è ospite del Meeting Terra Sarda e del Memorial Erriu; si consola con gli applausi sinceri del pubblico nuorese ed oristanese … il personaggio è tanto tanto amato! 

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