Silvia Pili. “ … quell’atletica che avrei voluto fare!...”

Non dura molto la carriera atletica di Silvia Pili, gioiellino del mezzofondo sardo, cresciuta a Serramanna, sotto la guida tecnica di Nardino Degortes, ma è comunque piena di successi importanti e vissuta in prospettiva di un futuro nell’atletica professionistica.

Nell’ottobre del 1987 l’atleta di Serramanna conquista a Modena la medaglia d’oro nei 1500 metri ai Campionati Italiani allieve; vince con disinvoltura, staccando le avversarie nella retta finale. Un anno dopo, da junior, si prende l’argento sempre sulla stessa distanza.

Nell’approccio all’attività di livello nazionale è accompagnata da un’altra atleta isolana: Francesca Pisano (avrò modo di parlarne prossimamente). La loro rivalità in Sardegna si trasferisce anche nelle piste continentali con risultati che fanno onore all’atletica sarda

Al secondo anno da junior (1989), Silvia Pili infila una serie notevole di risultati talmente buoni da portarla all’attenzione dei tecnici federali e di altri sodalizi interessati ai campionati di società.

Se nel passato le distanze frequentate erano per lo più incentrate sugli 800 e 1500 metri, gli obiettivi si spostano sui 3000 metri in su. I progressi cronometrici sono puntuali e regolari.

Il passaggio al Cus Catania nel 1990 apre a Silvia Pili orizzonti più ampi con una partecipazione più assidua all’attività nazionale sia sul cross sia su pista.

La convocazione in nazionale juniores per il Cross delle Nazioni, arrivata dopo l’argento alla campestre nazionale, è il giusto premio per l’atleta di Serramanna, che ben figura ad Aix Les Bains, classificandosi prima delle italiane.

In estate è un continuo succedersi di impegni. Ai Campionati Italiani juniores Silvia Pili si sente pronta a sfidare nei 3000 metri la conterranea Francesca Pisano, che negli anni passati ben si era comportata sulla distanza, salendo sempre sul podio. Le due atlete sarde esaltano l’atletica sarda con una storica doppietta, con la Pili vittoriosa al traguardo.

Arrivano gli impegni con la Nazionale Juniores. La Pili affronta le inglesi pari-età ad Horsam nei 3000 metri, subito dopo i Mondiali di categoria a Plovdiv in Bulgaria. In quest’ultima manifestazione, Silvia Pili viene dirottata sui 10000 metri, distanza coperta soltanto un’altra volta. In gara si comporta con autorevolezza; prende il comando della corsa (la si vede nella foto) e piazza un sesto posto che fa storia.

Ormai i successi in Nazionale l’accreditano come una grande promessa del mezzofondo italiano; si prospetta un passaggio alla formazione femminile della Forestale, di nuova costituzione; in attesa, affronta, sempre con il Cus Catania, la stagione 1991, che viene onorata da un quarto posto al Campionato Italiano Promesse.

Affiorano vecchi malanni ai tendini; la Pili non riesce a riprendersi nel modo giusto. Decide di allungare le distanze; affronta un’esperienza all’estero insieme alle maratonete portoghesi, correndo molte gare su strada dai 15 chilometri alla mezza maratona. Mostra una grande attitudine per le lunghe distanze, ma i ricorrenti infortuni e qualche problema di salute impediscono alla ragazza la prosecuzione dell’attività ad alti livelli, per citare una sua frase raccolta tempo fa  “ … in quell’atletica che avrei voluto fare!...”

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